Grecia 2022





Da tanto tempo sognavo di fare un lungo viaggio in barca, uno di quei viaggi in cui non c’è nessuna data di rientro da rispettare, nessuna corsa da fare per prendere  un traghetto o un volo già prenotati e nessun programma definito, se non un generico “giro ad anello” fra le isole greche dell’Egeo. Non sono riuscito a fare un vero e proprio anello, non ho raggiunto la penisola Calcidica, su su in cima verso la Turchia, ma mi son fermato un po’ prima, in un isola poco più a nord di Alònissos, nell’arcipelago delle Sporadi, respinto dal Meltemi un po’ troppo gagliardo in quel periodo dell'estate. In agosto infatti conviene essere già sulla strada del ritorno e sfruttare il vento in poppa anziché tentare di risalire di bolina, facendo inutili e lunghissimi bordi.

Partito a inizio giugno da Marina di Ravenna ho fatto la prima sosta ad Ancona, non in porto ma all’àncora. Poi altra sosta a San Benedetto, e infine Termoli, dove il maestrale mi ha bloccato per quattro giorni. La Puglia l’ho circumnavigata quasi di getto. Ripartito dal Gargano una mattina all’alba, ho raggiunto  Santa Maria di Leuca dopo 30 ore di viaggio ininterrotto, la mia prima affascinante navigata notturna in solitario.




A Corfù ci sono arrivato venerdì 17 giugno, sfidando tutte le superstizioni. Mi sono fermato solo una notte, nella baia di Paleokastritsa, sempre all’ancora. A Paxos ho fatto i documenti di ingresso in Grecia, e a Lefkada è arrivata Marinella dall’Italia, per proseguire il viaggio verso l’Egeo.
La prima tappa in Peloponneso è stata Katakolon, una cittadina sulla costa nord ovest, a sole 35 Nm da Zakintos. Da lì abbiamo raggiunto le isole Strofadi, tre isolette con acqua cristallina e nessun abitante , eccetto un Pope che vive da solo in un convento. Dalle Strofadi di nuovo sulla costa del Peloponneso, a Metoni, poi Koroni e dopo àncora a Porto Cajo, che porto non è ma essendo una bella baia circolare merita il nome che gli hanno dato. Da Porto Cajo a Elafonissos, e quando siamo entrati in Egeo la prima tappa è stata la bellissima Monemvasia. L’ultima sosta in Peloponneso è stata la città di Nauplio, terra micenea, con un bel porto comodo, spazioso ed economico. Micene ed Epidauro le due mete turistiche più vicine, visitate durante i tre giorni di sosta.

Rimasto nuovamente da solo in barca (Marinella è rientrata a Bologna) sono andato ad Atene, aspettando l'arrivo di Max. Prima di poter navigare verso nord, verso le Sporadi, abbiamo dovuto attendere ancora qualche giorno affinché il Meltemi calasse un po’. A Chalkis, nell’isola di Eubea, è salita a bordo anche Siria e ci siamo diretti alle Sporadi. Skiatos è stata la nostra prima tappa, seguita da Skopelos, Alonissos e Kiria Panagia, la più a nord fra quelle “frequentabili", in quanto fuori dalla zona integrale del Parco Nazionale Marino. Alle Sporadi l’equipaggio è ancora cambiato, con l’arrivo di Daniela ed Alice e la partenza di Max. Dopo Alònissos sono rimasto nuovamente da solo in barca e da lì è cominciato il lungo viaggio di ritorno.
La prima sosta l’ho fatta a Skiros, l’isola delle aragoste, e poi Andros, Kea, Capo Sounion, e Atene, per attendere l’arrivo di Marinella ed iniziare il lungo viaggio di ritorno in Italia.
Assieme abbiamo attraversato il canale di Corinto, magnifica esperienza. La città di Galaxidi ci ha accolto per un paio di giorni e dopo la visita alla mitica Delphi ci siamo rimessi in cammino verso ovest. Itaca, Corfù, Brindisi. Il Maestrale (e il mal di schiena) ci ha fatto sostare ancora qualche giorno in Puglia, poi è ricominciato il viaggio verso nord, verso la Romagna, verso Ravenna, dove siamo arrivati, il 19 settembre, stanchi ma felici dopo più di tre mesi di viaggio in mare.

Qui di seguito trovate tutti i post pubblicati durante la navigazione. Buona lettura. 

Commenti