1 - Da Pantelleria a Siracusa
Verso sera la situazione è identica, motore a non finire. Siamo in anticipo rispetto alla previsione, e questo è buono perché così siamo in grado di arrivare a Marzamemi con la luce del giorno. L’unica incognita è il consumo di gasolio che non conosco ancora; al traverso di Pozzallo c’è ancora mezzo serbatoio, presumo che basti. Continuiamo in bonaccia fino a Capo Passero, la punta più a sud d’Europa. Dopo un'altra mezz’ora siamo a Porto Palo; giriamo al largo dell’isolotto e alle 14 siamo di fronte all’ingresso di Marzamemi (devo cominciare a capire come funziona la marcia indietro!). Alla fine siamo qui, 30 ore tonde (2 in meno del previsto). Passeremo la notte qui e poi domattina ripartiremo per Siracusa. Provo a fare una doccia, ma l’acqua calda basta appena per 1 persona e mezza (Max + ½ Cesare). Io la faccio in barca, tanto c’è il boiler!
Quando cala la sera viene freddo, e sommato alla stanchezza ci vede tutti un po' cotti. Andiamo lo stesso in paese, che d’inverno è deserto, per cenare da qualche parte. Giro rituale di acquisti da Campisi (tonno, bottarga, pomodorini) e poi cerchiamo un ristorante. Prima però ci facciamo un aperitivo da Liccamuciula, il negozio strano della piazza pieni di oggetti bellissimi, fra l'artistico e l'artigianato, e poi assistiamo all’inaugurazione di “Tonnart”, 3° edizione, mostra d’arte alla tonnara di Marzamemi, alla presenza del Sindaco! Infine, cena da “Spizzuliu” con un piatto di fusilli ai gamberi e pachino con Insolia sfuso. Cesare ha preso i fusilli allo sgombro; Max i calamari e l’insalata di arance. Ultimo giro di rum in barca prima del meritato riposo.
23 dicembre 2014
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