Grecia 2024
Una breve crociare estiva quella di quest’anno, di appena un mese e mezzo. E non ero neanche sicuro di riuscire a farla, visto che per mesi e mesi ho aspettato che dalla Polonia arrivasse il tanto desiderato cambio di bandiera, al punto che pensavo già di passare l’estate da qualche altra parte, in montagna o semplicemente a Bologna. Poi tutto si è risolto, i documenti dalla Polonia sono arrivati, e ho potuto issare la nuova bandiera sulla poppa di Eleftheria. Mi è dispiaciuto un po’ abbandonare il registro belga, ma con il cambio del regolamento nautico ho dovuto restituire la lettre de pavillon e cercare una nuova “casa”.
Il mio nuovo porto è Puck, cittadina costiera polacca della quale non so praticamente nulla, se non che si trova circa 60 km a nord di Danzica.
I preparativi per la partenza sono stati comunque molto lenti, e anche quest’anno non sono riuscito a far carena, giusto una pulita veloce da parte del sub e poi via verso sud.
Il programma di viaggio era un po’ vago, e l’unica cosa che volevo fare era tornare a Itaca, e poi nel Peloponneso. Marinella sarebbe stata con me fin dalla partenza, prevedendo un suo ritorno in aereo da Zakintos qualche settimana dopo. In realtà è stata a bordo un mese intero, e abbiamo raggiunto Kalamàta come meta più lontana. Fra luoghi già conosciuti e località viste per la prima volta abbiamo fatto sosta in 26 luoghi diversi percorrendo poco più di 1.700 miglia.
Con una prima tappa di quasi 200 miglia siamo arrivati a Termoli, ormai diventato un punto fisso di sosta. Poi Bari, per ripararci da un forte maestrale , per nostra fortuna durato solo un giorno. Terza tappa pugliese a Leuca, che in luglio ha dei prezzi ben più alti degli altri periodi. Poi, con una bella traversata notturna abbiamo raggiunto Othonoi, dove abbiamo sostato in una magnifica baia dall’acqua cristallina, e non tanto per dire, ma realmente! A Corfù non poteva mancare la sosta al marina sotto la Fortezza Veneziana, e dopo qualche giorno abbiamo raggiunto Paxos. A Itaca ci siamo fermati diversi giorni, andando a conoscere le varie spiagge attorno a Vathì, che non avevamo mai visto prima. Ed è sempre magnifico arrivare in spiaggia e godersi l’ombra degli ulivi tutto attorno a te.
L’isola di Atokos è stata un’altra bella novità di quest’anno, con un ormeggio nella baia di Ammos (cime a terra obbligatorie) letteralmente mozzafiato. E anche con la magia di rimanere quasi da soli per la notte, dopo una giornata di vai a vieni di barche e catamarani che non lasciavano presagire nulla di buono.
A Zakintos abbiamo dato àncora nella baia sud, regno delle tartarughe, senza però vederne così tante come speravamo. Poi giù verso il Peloponneso: Kapirissia, Navarino, l’isola di Sapientza, Koroni e infine Kalamàta.
A Kalamàta Marinella ha preso un volo per rientrare in Italia, e io sono rimasto da solo in barca, indeciso se continuare a circumnavigare il Peloponneso e andare in Egeo, come già ho fatto un paio d’anni fa, oppure ritornare verso casa, con un lento viaggio alla scoperta di altre piccole isole nello Ionio. Ho preferito questa seconda soluzione, e così ho fatto un sosta anche nella disabitata isola di Lambrinos, davanti al golfo di Astakos. Al rientro in Italia mi sono fermato a Otranto, e poi, con due lunghe tappe di 48 ore ciascuna ho raggiunto prima Termoli e poi Ravenna, dove per metà agosto ho terminato questo quinto viaggio in Grecia.
Qui di seguito trovate il racconto dettagliato delle singole tappe.
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