Tirreno 2023






Il Mediterraneo è grande per la nostra piccola barca a vela, e anche se con Eleftheria ci navighiamo da tanti anni, abbiamo ancora molte terre e molte isole da raggiungere e visitare. In Tirreno non ci avevamo ancora messo piede e quest’anno abbiamo deciso di farlo. Ad essere onesti avevamo già navigato altre volte in Corsica, in Toscana e in Campania, ma mai con la nostra barca, e mai per un periodo più lungo di una settimana. E così, pur con tanti dubbi - a causa del più che probabile affollamento di turisti e temendo i prezzi dei marina notoriamente più alti - abbiamo iniziato a programmare il nuovo viaggio di Eleftheria, da fare come sempre tra giugno e settembre.
Quest’anno pensavo di discendere la costa della Croazia, ma poi ho preferito rifare la vecchia rotta italica, un po’ per sfruttare la corrente a favore e un po’ perché essendo da solo mi è sembrato più semplice fare un percorso che conosco praticamente a memoria, per quel che può significare questa cosa andando per mare. 
E così ho passato la prima notte all’àncora di fronte al Marina Dorica di Ancona e poi mi sono fermato a Giulianova, per la prima volta in tanti anni. La tappa a Termoli non potevo certo saltarla, con annesso maltempo e pioggia a dirotto, per fortuna solo un paio di giorni; poi la ventosa Vieste e infine Trani, gradito ritorno.
Da Trani ho iniziato la lunga traversata della Puglia, ma al contrario dello scorso anno questa volta sono andato oltre Leuca, fermandomi solo a Crotone, dopo due giorni e una notte in mare. Una navigazione di 220 miglia, la più lunga fatta in solitario, faticosa ed emozionante. Qualche giorno dopo mi sono ripetuto, puntando dritto fino a Siracusa, altre 160 miglia più a ovest.
Dopo nove anni sono tornato in barca nella mia città, dove ho vissuto un misto di sensazioni non semplici da descrivere.
Con l’arrivo di Marinella è iniziata la seconda fase del viaggio. Abbiamo passato lo stretto di Messina, la seconda volta per me, e ci siamo fermati a Scilla. Poi sosta a Stromboli, con salita al vulcano, e quindi rientro sulla terraferma a Cetrara, in Calabria. In Cilento, a Marina di Camerata ci siamo incontrati con Paola, Federica e Mauro, e poi abbiamo proseguito fino al Golfo di Napoli, trafficatissimo di traghetti e barche da diporto, con la Costiera Amalfitana impossibile da raggiungere e visitare, almeno dal mare. Per fortuna siamo riusciti a fermarci a Procida, e rilassarci un po’, permettendo a Marinella di sbarcare e di raggiungere Napoli.



Rimasto solo ho continuato verso Ventotene, sempre bella, e verso Ponza, dove consiglio a tutti di non fermarsi nei week end o in alta stagione, è un vero manicomio di barche, e le baie non sono baie ma un misto fra discoteche e stadi di calcio. Dopo una sosta “tecnica” a Nettuno, sono arrivato all’Argentario e poi all’Elba, dove ho rivisto dopo tanti anni Roberto, vecchio amico speleo che vive lì. 
A Livorno si è imbarcata Siria, da anni presenza quasi fissa a bordo, e dopo aver salutato Marco, Barbara e Matteo, siamo partiti per la Corsica, con tappa di servizio a Capraia. Una Corsica che ci ha fatto soffrire parecchio, a causa dei venti forti che hanno spazzato la costa ovest dell’isola per più di dieci giorni e ci hanno costretto e lunghe soste, rifugiati nelle baie più protette.
Anche la Sardegna non è stata generosa con il meteo e giunti alla Maddalena abbiamo fermato la barca in porto per altri quattro giorni, aspettando che il maestrale, incanalato con forza nelle Bocche, smettesse di soffiare. Qui Eleftheria si è trasformata in casetta al mare ed era proprio al completo, con Tom, Sophie, Matt e Marilena, che ci hanno raggiunto dopo la loro vacanza in montagna, sulle Alpi.
Quando il vento ha mollato un po’ siamo salpati per andare a Olbia, e qui il viaggio ha avuto termine, per un guasto all’invertitore. Sono rientrato a Bologna in traghetto e ho dovuto aspettare un mese intero prima di ritornare in Sardegna a riprendere la barca, tristemente “parcheggiata" in un cantiere navale.
A metà settembre abbiamo ripreso il viaggio, io e Marinella, e con una navigazione molto rapida e con tappe molto lunghe, abbiamo riportato la barca a Ravenna. Non è stato però solo un trasferimento. A San Vito lo Capo ci siamo fermati alla festa del Couscous; una lunga sosta a Palermo ci ha permesso di vedere la città come non l’avevamo mai vista; e anche a Leuca siamo stati tre giorni fermi, senza la folla di turisti e con un clima ancora estivo e tranquillo; e dopo aver rivisto la magnifica architettura di Trani, abbiamo messo la prua a nord e non ci siamo più fermati fino all’arrivo in Romagna, ormai a metà ottobre. 
Quasi 2.700 miglia di navigazione, come già la scorsa estate, e quattro mesi di viaggio, pur con la lunga pausa del mese di agosto. E a proposito di agosto, forse varrebbe la pena i prossimi anni di pensarci seriamente a lasciare la barca da qualche parte e riprendere a navigare solo a settembre...

Se volete qui di seguito trovate tutti post pubblicati durante questa nuova e bella navigazione mediterranea.



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