Grecia 2017 - prima parte

  



Era fin da quando avevamo comprato la barca che volevamo fare una crociera in Grecia, e alla fine siamo riusciti ad organizzarla, nonostante tutte le difficoltà e i problemi personali e di famiglia. L’equipaggio quest’anno è aumentato, e al quartetto dello scorso anno (Rossana, Lella, Cesare ed io) si sono aggiunti anche Mario e Siria. Vogliamo trascorrere un mese nella Grecia ionica, fra Corfù, Itaca e Cefalonia. Località mitiche, per me che in Grecia ci sono stato solo una volta e per un solo giorno, a Corfù, prima di imbarcarmi per una no-stop Corfù-Palma di Maiorca. Adesso invece ho voglia di navigare con la mia barca in quel mare e fra quelle isole.

 

16 luglio 2017 – domenica

 

La partenza era prevista ieri, ma il meteo avverso ci ha consigliato di aspettare un giorno. La nostra meta finale sarà Brindisi, ma andremo per tappe successive, navigando sia di giorno che di notte. Siamo in barca Siria, Mario ed io. La prima tappa sarà Ancona, ma non abbiamo deciso se fermarci sotto il Conero o continuare lungo l’Adriatico. Sono le cinque del pomeriggio e siamo in mare, con un po’ di onda residua e senza vento. Non è proprio la condizione ideale, ma non volevamo attendere ancora in porto. Eleftheria naviga a motore per 130° e rolla parecchio. La Siria è un po’ ammaccata con la nausea. Ma non sa se è mal di mare o digestione.

 

17 luglio - lunedì

 

In tre i turni di guardia e di timone sono molto semplici da fare: due ore ciascuno, da soli, da mezzanotte alle sei del mattino, poi tutti svegli, o quasi, per farsi compagnia. A mezzanotte inizia la Siria, io farò il turno di mezzo, il più stronzo dei turni, e Mario quello dell’alba, il migliore. 



Però non vengono rispettati. In mare ci sono molte barche, si vedono luci dappertutto e preferisco stare io al timone e in pozzetto e lasciare riposare la Siria. Le onde aumentano facendo sbattere pesantemente la randa e rompendo 2 canestrelli; meglio chiuderla per evitare danni. La Siria mi dà il cambio alle quattro e verso le sei si sveglia anche Mario, fresco e riposato! Come prima notte non c’è male. 

Alle sette del mattino siamo al traverso del Conero e andiamo a vela. Poco vento e ancora onda molesta, anche se il canale 68 parla di “burrasche e vento forza 7 NW in rotazione NE - mare molto mosso”. Boh? A noi non sembra, ma magari sarà così al largo. Navighiamo tutto il giorno e al pomeriggio arriviamo a San Benedetto. 


Ci fermeremo qui per la notte, al marina dove c’è in questo momento Sandro e Stefania, in viaggio di nozze in barca. Non sono mai entrato a San Benedetto, per cui leggo bene il portolano ma per la mia innata capacità di confondere destra e sinistra faccio un po’ di casino e ci insabbiamo proprio all’ingresso delle dighe. Per fortuna è poca cosa e con un po’ di marcia indietro riusciamo a liberarci. La sera ceniamo in barca da noi, e poco dopo crollo in un sonno bestiale fino al giorno dopo.

 

18 luglio – martedì. 

 

Sto girando in paese alla ricerca di un negozio di nautica per comprare un kit di riparazione per in wc. Finalmente lo trovo e tornato in barca provvedo a sostituire le guarnizioni che non tenevano più. Costano un bel po’ questi kit, ma per lo meno sono gli stessi da anni e si trovano dappertutto. Verso mezzogiorno lasciamo il pontile con destinazione Tremiti. Abbiamo provato a lungo a convincere Sandro a venire con noi, ma non c’è stato verso. Ha dei problemi con il motore che fuma e non se la sente di affrontare il mare aperto. Pazienza, sarà per un'altra volta. Per tutto il giorno riusciamo ad andare a vela facendo velocità fra i 5 e 6 nodi. Ma verso le undici di sera il vento crolla a si torna a motore.

 

19 luglio 2017 - mercoledì

 

Sono le due di notte. Sento uno strano rumore provenire dal piede del motore. Una vibrazione inconsueta. La notte passa con un sacco di pescherecci che lasciano la costa italiana. Quando fa luce siamo ancora a motore, ma a 6 miglia da San Domino apriamo le vele. Tentiamo di raggiungere la cala degli Inglesi, ma ci sono sbarramenti di boe che delimitano la zona. Non si entra. 




Facciamo il giro dell’isola per raggiungere le baie a Est ma anche lì niente da fare, sbarramento per i bagnanti. Allora circumnavighiamo San Nicola e troviamo ormeggio a Caprera, vicino alla statua di Padre Pio. Abbiamo rischiato di decapitarlo con la catena dell’ancora. Orde di turisti vengono trasportati con i barconi a vedere questa statua; si fermano dieci minuti e vanno via, fra schiamazzi e canti. 



È incredibile quanto siano stupide le persone. Se ci fosse stato da vedere delle tartarughe o qualcosa di naturalistico non ci sarebbero di sicuro queste folle! Dopo qualche ora ci spostiamo ai gavitelli davanti al porto di S. Domino. Si balla un po’ ma il vento è in calo. Cena con pasta alle melanzane e peperoni all’aceto. Alle unidic a nanna. 

Ps: ieri in navigazione si è svitato lo zinco di prua dell’elica. È stata dura ma l’ho rimontato con nuove viti.

 

20 luglio 2017 - giovedì 

 

Dalle Tremiti al Gargano il vento ci sorride e anche se è debole ci permette di navigare a 5 nodi di bolina. Siamo partiti presto, e la giornata passa lentamente, un po’ si legge, un po’ si prende il sole che già picchia, qualche foto qua e là agli uccelli, una pennica post colazione. La randa è il nostro “bimini” e basta spostarsi di qua e di là per avere un po’ d’ombra. 



Doppiata Vieste cerchiamo una baia dove passare la notte. Scegliamo Cala Campi, che sembra adatta ad una sosta notturna. Baia molto carina, con un’isoletta che ci protegge da mare aperto, con una spiaggia e una discoteca, che per nostra fortuna chiude presto, forse perché non siamo nel fine settimana. Ormeggiata la barca con successo (ci siamo solo noi in mare) decido di provare Ev, ma il motore non parte. 



Riprovo aggiungendo un altro po’ di benzina e finalmente si mette in moto; sembra che se non ha il pieno questo motore non va in moto, chissà, quanti misteri in questo modo della nautica...

Cena con uova fritte e pomodori. Tanto rum e coperchio mattutino al risveglio. Sono un po’ ustionato in varie parti, gambe e schiena soprattutto.

 

21 luglio 2017 – venerdì - Cala Campi – Monopoli

 

Solita sveglia mattutina, solita partenza a motore verso sud. Al mattino presto non c’è mai vento e quindi le prime miglia sono sempre a motore, ottime per far colazione navigando e accorciando i tempi. Oggi però il vento non arriva neanche a mezzogiorno e tra una lettura e un'altra giochiamo a machiavelli. Al pomeriggio sale la brezza e apriamo le vele. Siamo di bolina stretta, più di 6 nodi di velocità ma mancano ancora 25 miglia alla meta; cominciano ad essere troppe per raggiungerla prima di buio. Inoltre il vento si è messo a scirocco e non ci permette di fermarci facilmente lungo costa, dobbiamo cercare un porto dove entrare. Proviamo a chiamare il Marina di Polignano a mare ma non c’è posto. Quando siamo a un solo nm da Mola di Bari chiamo la Lega navale e anche loro non hanno posto, ma mi dicono che se voglio posso ormeggiare nell’avanporto con l’ancora. 



Decidiamo per Mola ed entriamo. C’è un’altra barca a vela all’ancora, un Hanse 44 e ci mettiamo vicino a loro, anche perché lo spazio non è che sia molto. L’ancora prende benissimo ma ci sembra di essere un po’ in mezzo al passaggio delle barche e così decidiamo di salpare e ridare l’ancora. Ma dopo aver tirato su la catena con il salpancora ad un certo punto l’ancora non viene più su. Non capisco. Il verricello gira a vuoto. Vado a prua a vedere e mi accorgo che l’ancora è incastrata in qualcosa. Porca puttana non c’è altro da fare, devo scendere in acqua a vedere che succede. Pinne e maschera e vado giù. L’ancora è sotto una grossa cima abbandonata in mezzo a dei blocchi di cemento. Provo a liberarla ma il fiato non mi basta. Bisogna mollare un po’ di catena per facilitarne l’uscita. Mi tuffo di nuovo - per fortuna sono solo 5 metri - e questa volta ci riesco. Intanto vediamo una barca entrare e per evitare che ci prenda il posto faccio in fretta a risalire in barca. Ma quando arrivo alla spiaggetta non trovo la scaletta: non l’avevo messa giù per la fretta di tuffarmi, e anche se urlo gli altri non mi sentono. Allora mi sollevo sulla barca quel tanto che basta per tirarla giù e risalgo. Metto in moto e inizio subito a rifare l’ormeggio ma mi accorgo che il salpancora non funziona. Non va più e non so perché. Ci penserò domani, intanto facciamo una pausa. Che fatica!


Ceniamo con una passata di ceci in scatola e vari sottolio, cena veramente da ultimo stadio. Mentre ceniamo iniziano i fuochi d’artificio, per un matrimonio immagino, visto che sono brevi e alla fine c’è un “viva gli sposi”. Terminate due bottiglie di Sangiovese crolliamo in cuccetta. Domani ci aspettano le ultime 50 nm per Brindisi.

 

22 luglio 2017 - sabato

 

Partenza per Brindisi alle 7,14 in punto. Catena tirata su a mano. Siamo a motore, rotta 120° velocità 4,8 knt a 1800 giri. Procediamo con il mare piatto e liscio come l’olio. Come tutte le mattine, dopo colazione, inizia la nostra “sala lettura”. Riparati dalla randa che getta un minimo di ombra, ci assentiamo ognuno con il suo libro, mentre il pilota porta dritta la barca alla meta.

Il motore non dà particolari problemi e si va avanti spediti. 


Dopo le prime ore di lettura decido di preparare una pasta alla norma, ma dopo aver cotto le melanzane il vento è decisamente aumentato e lo sbandamento non mi permette di cuocere la pasta. 

Proseguiamo verso la nostra meta a vela, con una rotta che va un po’ troppo verso terra, ma navigare in silenzio è impagabile. Così dopo un po’ siamo costretti a virare verso il largo e iniziare a fare dei bordi. Però non voglio perdere troppo tempo, per cui rimetto il motore con la sola randa su. Intanto, il vento è aumentato parecchio e adesso ci sono almeno 20 nodi. Le onde sono sempre più alte e in faccia e ci allontaniamo un po’ troppo dalla costa. Dopo Ostuni la navigazione diventa più impegnativa e fastidiosa. A motore non si va più avanti, con le vele si è costretti a bordi continui. Poi arriva anche un temporale. Comunque tutto passa e in qualche modo arriviamo alla fine della nostra prima tappa e Brindisi è orami a poche miglia. Alla Lega navale non c’è posto, e poi vogliono la tessera che Ravenna non mi ha ancora dato. Chiamo il cantiere Balsamo che per i soliti 20€ al giorno ha posto. Arriviamo alle 18,30 dentro il porto piccolo. Facciamo gasolio e poi via al cantiere. La manovra d’ormeggio è difficile, non riesco proprio a farla, sarà per la stanchezza, sarà per la poca abilità negli ormeggi ma faccio fatica contrastare il poco vento che c’è e vado anche a sbattere sul finger. Ci riprovo di prua e alla fine ci sto. Sistemate le cose principali vado a farmi una doccia. Nel frattempo Siria è andata in stazione a fare il biglietto, e non trovando nulla per domani ha deciso di partire stasera stessa.




A Brindisi fa un gran caldo, ma meno che a Bologna, forse perché è ventilato e lo sentiamo meno. Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare un po’ di temporali al Nord, il che potrebbe significare vento da SUD per noi. Spero solo che sia al traverso e non in faccia.

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