4 - Da Bari a Ravenna

 Martedì 4 agosto 2015 – Bari


 

Dopo il secondo tentativo fallito di portare Eleftheria a Ravenna ci riproviamo con una terza spedizione. Questa volta siamo Rossana, Cesare ed io.


Arriviamo a Bari in treno, facciamo cambusa da Italy & Italy, il pieno di gasolio al distributore, e una girante nuova al marina:  tutto è pronto per lasciare il porto di Bari. Chiamiamo anche Vieste per un eventuale ormeggio per la notte, chissà.

Ho pagato un conto salatissimo al Cantiere Ranieri, e devo dire che sono stati dei veri ladri, un sacco di soldi per un lavoro da schifo. Proviamo a partire ma il motore non va bene, troppo fumo, anche in cabina. Rientriamo per fare altre verifiche che vengono fatte nel pomeriggio. Pare che adesso possa andar meglio, ma ho il dubbio che ci stiano mandando allo sbaraglio, proprio per sbarazzarsi di un cliente scomodo che ha un problema al motore e che loro non hanno saputo risolvere.

 

Mercoledì 5 agosto 2015

 

Alle 6,30 del mattino riproviamo a partire a motore per Vieste, RB 327°. Qualche ora dopo arriva un po’ di brezza e tiriamo su le vele, navigando per tutto il giorno a vela. Non vogliamo andare a Vieste, si arriverebbe troppo tardi, e così decidiamo di fermarci sotto il Gargano, nelle zone di Mattinata. Alle 8 di sera siamo all’ancora in 5 metri d’acqua proprio lì. 



La nostra posizione è 41°42N - 16°5E.

Abbiamo fatto una lunga veleggiata, vento sui 15 nodi da NNO, una mano alla randa e genoa un po’ rollato. A Vieste non ci siamo arrivati, ci proveremo domattina. La luce di fonda non funziona, la luce di via motore è rotta, il faro coperta non funziona. È un vero disastro!

 

Giovedì 6 agosto 2015 - Mattinata


Dopo una rapida colazione alle 7,30 lasciamo l’ormeggio, diretti prima a Vieste e poi dritti a nord verso Ancona. Tempo sereno, vento da NO leggero,  miglia previste 163,  e probabile sosta per bagno alle Tremiti. Girando la testa del Gargano troviamo al solito molto vento da NNO, e andiamo di bolina stretta viaggiando a 7 nodi. In realtà non riusciamo a stringere più di tanto e la nostra prua punta verso l’isoletta di Palagruza in Croazia, anche se non è la nostra meta. Le previsioni del tempo in Adriatico Centrale parlano di mare 3 e vento 3 tendente a 4. Più o meno uguale anche per l’alto Adriatico. Dopo cena riprendiamo i nostri turni di timone e guardia e ormai la prua è decisamente verso Ancona. Abbiamo acceso il motore, anche per ricaricare le batterie. Abbiamo da poco attraversato il canale commerciale, solcato come sempre dalle grandi navi portacontainer.



 

Venerdì 7 agosto 2015, ore 7,30 – 42°45N - 15°53E

 

Il mare è sempre contro e questa notte abbiamo fatto pochissima strada. In tutta la giornata, nelle 24 ore, abbiamo percorso solo 96 nm. Stiamo andando verso Numana, a vela, ma dista ancora 58 nm e quindi non arriveremo di sicuro per sera. Forse conviene puntare verso Porto San Giorgio che, essendo a 41 nm, magari si raggiunge in otto ore. 

Nel pomeriggio ritorniamo a motore, e Cesare ne approfitta per mettere giù una nuova “wanda”. Poco dopo sentiamo il mulinello correre all’impazzata e Cesare che si butta immediatamente sulla canna appesa a poppa. La lenza è tesissima e la canna piegata quasi a chiudere un cerchio. Temiamo di aver preso un cavo, o un copertone, o comunque qualche grosso rifiuto che spezzerà l’attrezzatura da pesca. Mettiamo il motore in folle e lentamente Cesare recupera la sua lenza. Ma a una decina di metri dalla poppa vediamo che alla lenza è attaccato un pesce, un grosso pesce argentato che ha tutta l’aria di essere un tonnetto. Lentamente lo tiriamo a bordo con il timore che possa scappare ma alla fine è sulla spiaggetta. Wanda si è sacrificata per pescare un’alalunga, o forse un tombarello, non saprei.  Sarà tre o quattro kg. Cesare è radioso! Dopo la grandiosa pesca abbiamo ripreso la nostra rotta, sempre a motore puntando decisamente verso Porto San Giorgio. Rotta per 256°, e velocità 6,3 knt.

Il tonno va pulito subito e messo al più presto in frigo, perché il caldo estivo non gli fa proprio bene. È tantissimo e sarà impossibile finirlo in tre. Alle 9 di sera siamo in porto, placidamente ormeggiati e in procinto di cucinarci delle favolose bistecche di pesce, oltre che un aperò con carpaccio di tonno al limone.

 

Sabato 8 agosto, ore 10,30 – Si parte per Ravenna

 

Questa mattina ce la prendiamo con più calma, e la partenza per Ravenna avviene verso le undici. Abbiamo da fare poco più di 100 miglia, e ci vorranno più di 24 ore, quindi non serve affrettarsi. Facciamo di nuovo gasolio e poi via in mare. Riusciamo a fare un po’ di vela, ma al pomeriggio siamo a motore, proprio di fronte al Conero. 

Il vento è variabile, come sempre, e la voglia di navigare a vela è tanta che non appena c’è la minima possibilità di aprire il genoa, spegniamo subito il motore, facendo un continuo accendi/spegni tutto il giorno. Verso sera rinunciamo definitivamente. Motore acceso, rotta 310° velocità 5 nodi e 70 miglia per Ravenna.

 

Domenica 9 agosto 2015

 

ore 02,15 – Spento il motore, si va a vela a 6 knt!

ore 2,30 – riacceso il motore, sob!

ore 4,30 - spento il motore si va a vela.

ore 9,30 - riacceso il motore. Attimi di panico perché suona l’allarme olio, ma alla fine si spegne. L’olio c’è, eppure…

ore 10,45 – 44°26N 12°23E

ore 12,00 – Arrivo in porto a Ravenna.

 

Siamo ormeggiati al Circolo Velico Ravennate, al puntile F posto 17. Per entrare di poppa ho rotto l’asta portabandiera. Il nostro ormeggio è un po’ piccolo per una barca di 11 metri, ma era l’unico disponibile, in attesa che si liberi un posto migliore e che la nostra richiesta di diventare soci del Circolo venga accolta. Per il momento siamo in transito (così si dice) e attendiamo fiduciosi.




Anche questo lungo trasferimento è alla fine terminato. 
Adesso non mi resta che “leccarmi le ferite”, raccogliere i cocci e riparare i danni, quelli fatti da me e quelli che aveva già la barca e che il precedente armatore mi ha sapientemente nascosto.

È un mondo difficile.










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