Grecia 2018 - Meganisi e dintorni

 

8 agosto - Preveza

Giornata in città in attesa che arrivi la nuova pompa del gasolio, che già da quattro giorni è stata spedita dal mio meccanico dall’Italia. Mario e Siria oggi hanno l’aereo di ritorno, fine crociera per loro. Il volo è diretto Preveza-Venezia, lo stesso che ha prenotato anche Marinella per rientrare la prossima settimana. Intanto io e Pappa andiamo a cercare un’autoricambi per vedere se riusciamo a trovare noi la pompa elettrica senza aspettare il corriere dall’Italia, perché ho il sospetto che l’indirizzo di spedizione non sia proprio corretto ed è facile che questa pompa ritorni al mittente. Ce n’è uno in periferia, un po’ lontano per andarci a piedi e così prendiamo un taxi (15€ a/r). La pompa c’è, ma è disponibile solo nel pomeriggio (chissà perché). Torniamo nel pomeriggio ma è già chiuso, chiudeva alle cinque e sono le cinque e dieci! Sfiga, ci torneremo domani mattina presto. Il taxi questa volta ci chiede solo 5 € per lo stesso tragitto. Cena in barca e domani speriamo di sostituire la pompa e partire per Lefkada ad un ora decente.



9 agosto - Preveza

 

Stamattina montaggio pompa, perfettamente riuscito. Si parte. Navighiamo verso il canale di Lefkada e ci arriviamo alle 14,15. Sfiga perché il ponte apre ogni ora. Ci mettiamo all’ancora davanti alla spiaggia in attesa che il tempo passi. Alle 15 però non aprono. Ci dicono che aprono alle 16, perché la sosta delle 14 è di 2 ore! Il nostro “tedesco” del marina ce l’ha detto. Finalmente aprono e andiamo alla baia di Vliho (baia della tranquillità). È piena zeppa di barche, ma il posto in ormeggio c’è. Solo che a Lella l’acqua non piace, sembra un lago e l’acqua è troppo verde. Usciamo e proviamo ad andare alla baia di Elia, ma prima proviamo ad entrare nelle altre baie di Meganisi, in primis a Vathì. Purtroppo in porto non si possono fare ormeggi all’ancora e quindi andiamo in una baia più a ovest. C’è un po’ di vento e dentro la baia arriva una certa risacca. Proviamo ad ancorare accanto all’unica barca presente, ma non riusciamo a stare fermi, l’ancora non tiene! Dopo più di un’ora andiamo di nuovo in porto a cercare un posto ma è tutto pieno. Intanto si fa sera e comincio a temere che dovremo fermarci al buio. Proviamo un'altra baia più a est, baia di Kopali, siamo già con l’elettrico in fronte. L’ancora non tiene ancora una volta; ci spostiamo sull’altro lato della baia, ma anche qui è un disastro. Alla fine ci fermiamo, ma con l’ancora appena piantata, di lato, e con una cima a terra che serve proprio a poco. Il fondo di questa baia è proprio cattivo tenitore e la nostra àncora ancora meno! Alle 10,30 di sera siamo finalmente con il motore spento e ci apprestiamo a cenare. Stelle cadenti a vagonate e anche molto grandi.



10 agosto – Meganisi - Kalamos (Port Leon)

 

Partenza ore 10,40

Le rondinelle si appollaiano alle crocette e al mostravento, numerose. Solo da noi.

Tutto a motore, perché il vento arriva solo dopo l'una. Però nel canale tra Kalamos e Kastos ce n’è sempre, in faccia of course, in quanto siamo entrati da Sud e il vento viene giù dalle montagne di fronte a Nord. Ci avviciniamo alla baia di Port Leon e finalmente c’è un po’ di calma. Dentro la baia ci sono altre barche, e anche un grosso motoscafo piazzato proprio al centro. Diamo àncora poco a lato con cima a terra. C’è sempre un po’ di vento e anche di onda che entra, ma molto meno e a volte cessa del tutto. L’acqua non è bellissima, e anche il fondale è bruttino. In alcuni punti ci sono anche vari rifiuti, plastica, lattine, bottiglie, e pochissimo pesci. Al calar del sole la baia si svuota e rifacciamo l’ormeggio in un posto più riparato. Purtroppo anche qui l’ancora non tiene bene e ci avviciniamo lentamente su un fondo troppo basso, con il timone a rischio di toccare sui sassi. La sera il vento cala e si sta bene, senza umidità. Le stelle sono a migliaia sopra la nostra testa e inizia la gara alla stella cadente, dominata da Pappa. Andiamo a dormire con il vento che torna a salire, ma per il momento l’ancora sembra tenere. Speriamo che non ci siano problemi...



11 agosto - Kalamos – Meganisi (Elia)
 
Verso le 4 del mattino il vento aumenta e l’ancora comincia ad arare. Ci avviciniamo pericolosamente alla barca dei francesi (col gatto) sottovento a noi, che si svegliano e sono un po’ agitati. Il gatto forse dorme, sicuramente non è in coperta come i suoi preoccupatissimi padroni. Non c’è modo di tenere la barca ferma e così accendo il motore e salpiamo, lasciando in acqua la cima a terra da 50 metri. Giriamo per quasi un’ora alla ricerca di un punto su cui fare prendere meglio l’ancora, senza riuscirci, e con le altre barche che temono che con questi tentativi finiremo per spedare la loro catena e la loro àncora. Ogni volta che proviamo a dare catena ci puntano addosso il faro di profondità, come a dire “Che fate? Andate via!”. Alla fine decidiamo di lasciare la baia; Valeria si butta in acqua con Ev per recuperare la cima da 50 che abbiamo lasciato giù. La raggiunge anche Lella, mentre io e Pappa rimaniamo a bordo. Quando comincia ad albeggiare siamo già a vela verso l’uscita del canale, e attorno alle 7,30 arriviamo alla baia di Elia. Non c’è nessuno, non c’è più vento e ormeggiamo in 6-7 metri d’acqua con 20 di catena. Barca ferma, silenzio, riposo. Poco dopo arriva una barca di pescatori che ci vende il loro pescato, un tombarello da 1kg per 10 €. Lo cuociamo subito per non farlo andare a male, e poi lo mettiamo in frigo. Lentamente la baia si riempie di barchini di villeggianti che vengono a fare il bagno e passare la giornata. Assistiamo anche ad un litigio fra due enormi motoscafi, o meglio fra una barca a motore, un “ferro da stiro” gigante, e una motonave da 50 metri almeno che si disputano lo stesso ormeggio, con i tender di servizio che scorrazzano fra gli scogli e le due navi. Alla fine vince il “ferro da stiro”, con una manovra da veri pirati che taglia la strada alla motonave, e si sistema sul lato nord della baia. A sera vanno via tutti, tranne il “ferro da stiro”. Poco dopo arriva una barca a vela con tre ragazzi giovanissimi (un maschio e due ragazze) molto carini.
Quelli del “ferro da stiro” si preparano per fare la grigliata in spiaggia, con un via vai continuo di tender per trasportare barbecue, tavoli e sedie, tutto osservato da noi con i potenti binocoli di bordo. La cena serale prevede penne al pomodoro, vongole e pepe nero, e pesce fritto con patate bollite, sotto l’ennesimo cielo stellato e senza un filo di vento.


domenica 12 agosto –  Baia di Elia – Preveza 
 
Pappa si è svegliato all’alba e ha ricevuto il saluto del gufo imperiale e di tre volpi che giravano in spiaggia, forse mangiando i resti del barbecue della sera prima. La baia di Elia è una garanzia. Sarà sicuramente la stessa coppia di gufi che avevamo visto lo scorso anno. Faccio una nuotata fino alla spiaggia e mi godo l’acqua cristallina di Meganisi. Oggi rientriamo a Preveza perché domattina Lella ha il suo volo per Venezia e più o meno negli stessi orari dovrebbero arrivare Daniel e Sara. Lasciata Meganisi risaliamo il “mare interno” fra le isole ioniche diretti verso il ponte mobile. Passata Lefkas apriamo le vele e con 15 nodi al traverso filiamo 6,6 knt. Valeria è di turno al timone e si diverte molto a portare Eleftheria tutta sbandata. Eh sì, perché - nonostante l’aria paciosa di barca da crociera - il Grand Soleil 35 è stato un modello di barca che negli anni ottanta ha vinto anche il campionato italiano e gli basta poco vento per piegarsi e iniziare a correre anche se, con le vele vecchissime che si ritrova, più di tanto non può fare.
Entrati a Preveza ci fermiamo al pontile D del marina, come se fosse il nostro posto riservato. Messo piede a terra voglio subito vedere se c’è uno ship chandler dove trovare un’ancora migliore. Non so cosa possa costare ma non voglio più avere l’ansia che l’ancora non abbia fatto presa e passare la notte senza chiudere occhio. Trovo un negozio molto ben fornito poco prima del lungo mare, ha parecchie ancore in vetrina, ma è già chiuso. Domattina ci farò un giro.
La cena stasera è in un ristorante diverso, si mangia bene, e si spendono sempre 16€ a testa. Sembra quasi un prezzo fisso, o forse noi, gira e rigira, prendiamo sempre le stesse cose e paghiamo uguale. Questa volta però abbiamo aggiunto tanta insalata greca ai soliti pesci! 
La mia golosità e voglia di gelato mi costringe ad una sosta in una bella gelateria che si trova proprio accanto alla piazzetta dei taxi. Due piccioni con una fava, mega gelato e taxi fissato per domattina alle sette; il volo è alle 8,15 e l’aeroporto dista 10 minuti di macchina, di là dal canale di Azio. Torniamo in barca per farci l'ultimo brindisi della crociera insieme a Lella.



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